Il diverso
mercoledì 27 giugno 2012
L'Arena di Verona, Contro il regime austriaco
"Fra
le mille ragioni per cui noi aborrivamo l'austriaco regime, ci infastidiva
sommamente la complicazione e il profluvio delle leggi e dei regolamenti,
l'eccessivo numero di impiegati e specialmente di guardie e di gendarmi, di
poliziotti e di spie. Chi di noi avrebbe mai immaginato che il governo italiano
avesse tre volte tanto di regolamenti, tre volte tanto di personale, di
pubblica sicurezza, tre volte tanto di carabinieri" (l'Arena di Verona,
il 9 gennaio 1868)"
STORIA
Abitanti rispettivamente nel 1881- 1901 e la
percentuale di analfabetismo nel 1870 - 1901
Veneto + Friuli 3.120.000 - 3.622.000 -- ( 64,7 - 35,4
)
|
Piemonte 3.091.000 - 3.320.000 ---- ( 43,3 - 17,7
)
|
Lombardia 3.732.000 - 4.315.000 ------- ( 45,2 - 21,6 )
|
Liguria 945.000 - 850.000 ------------ ( 56,3 - 26,5 )
|
Emilia R. 2.289.000 - 2.547.000 ---------- ( 71,9 -
46,3 )
|
Toscana 2.187.000 - 2.503.000 ------ ( 68,1 - 48,2 )
|
Umbria 497.000 - 579.000 ---------------- ( 80,2 - 60,3
)
|
Marche 973.000 - 1.089.000 --------- ( 79,0 -
62,5 )
|
Lazio 1.257.000 - 1.586.000 ------------- ( 67,7
- 43,8 )
|
Abruzzo M. 1328.000 - 1.465.000 ---- ( 84,8 - 69,8 )
|
Campania 2.642.000 - 2.014.000 -------- ( 80,0 - 65,1 )
|
Puglia 1.609.000 - 1.987.000 --------- ( 84,6 - 69,5 )
|
Basilicata 539.000 - 492.000 ------------ ( 88,0
- 75,4 )
|
Calabria 1.282.000 - 1.439.000 ---- (
87,0 - 78,7 )
|
Sicilia 2.933.000 - 3.568.000 ------------ ( 85,3
- 70,9 )
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Sardegna 680.000 - 796.000 -------- ( 86,1 -
68,3 )
|
Verga - I Malavoglia
Una volta 'Ntoni Malavoglia, andando gironi pel paese, aveva visto due
giovanotti che s'erano imbarcati qualche anno prima a Riposto, a cercar
fortuna, e tornavano da Trieste, o da Alessandria d'Egitto, insomma da
lontano, e spendevano e spandevano all'osteria meglio di compare Naso, o
di padron Cipolla; si mettevano a cavalcioni sul desco; dicevano delle
barzellette alle ragazze, e avevano dei fazzoletti di seta in ogni tasca
del giubbone; sicché il paese era in rivoluzione per loro.
'Ntoni, quando la sera tornava a casa, non trovava altro che le donne, le quali mutavano la salamoia nei barilotti, e cianciavano in crocchio colle vicine, sedute sui sassi; e intanto ingannavano il tempo a contare storie e indovinelli, buoni pei ragazzi, i quali stavano a sentire con tanto d'occhi intontiti dal sonno. Padron 'Ntoni ascoltava anche lui, tenendo d'occhio lo scolare della salamoia, e approvava col capo quelli che contavano le storie più belle, e i ragazzi che mostravano di aver giudizio come i grandi nello spiegare gli indovinelli. - La storia buona, disse allora 'Ntoni, è quella dei forestieri che sono arrivati oggi, con dei fazzoletti di seta che non par vero; e i denari non li guardano cogli occhi, quando li tirano fuori dal taschino. Hanno visto mezzo mondo, dice, che Trezza ed Aci Castello messe insieme, sono nulla in paragone. Questo l'ho visto anch'io; e laggiù la gente passa il tempo a scialarsi tutto il giorno, invece di stare a salare le acciughe; e le donne, vestite di seta e cariche di anelli meglio della Madonna dell'Ognina, vanno in giro per le vie a rubarsi i bei marinari. Le ragazze sgranavano gli occhi, e padron 'Ntoni stava attento anche lui, come quando i ragazzi spiegavano gli indovinelli: - Io, disse Alessi, il quale vuotava adagio adagio i barilotti, e li passava alla Nunziata, - io quando sarò grande, se mi marito voglio sposar te.
- Ancora c'è tempo, rispose Nunziata seria seria.
- Devono essere delle città grandi come Catania; che uno il quale non ci sia avvezzo si perde per le strade; e gli manca il fiato a camminare sempre fra due file di case, senza vedere né mare né campagna.
- E' c'è stato anche il nonno di Cipolla, aggiunse padron 'Ntoni, ed è in quei paesi là che s'è fatto ricco. Ma non è più tornato a Trezza, e mandò solo i denari ai figliuoli.
- Poveretto! disse Maruzza.
- Vediamo se mi indovini quest'altro, disse la Nunziata: Due lucenti, due pungenti, quattro zoccoli e una scopa.
- Il bue! rispose tosto Lia.
- Questo lo sapevi! ché ci sei arrivata subito; esclamò il fratello.
- Vorrei andarci anch'io, come padron Cipolla, a farmi ricco! aggiunse 'Ntoni.
- Lascia stare, lascia stare! gli disse il nonno, contento pei barilotti che vedeva nel cortile. Adesso ci abbiamo le acciughe da salare. Ma la Longa guardò il figliuolo col cuore stretto, e non disse nulla, perché ogni volta che si parlava di partire le venivano davanti agli occhi quelli che non erano tornati più.
'Ntoni, quando la sera tornava a casa, non trovava altro che le donne, le quali mutavano la salamoia nei barilotti, e cianciavano in crocchio colle vicine, sedute sui sassi; e intanto ingannavano il tempo a contare storie e indovinelli, buoni pei ragazzi, i quali stavano a sentire con tanto d'occhi intontiti dal sonno. Padron 'Ntoni ascoltava anche lui, tenendo d'occhio lo scolare della salamoia, e approvava col capo quelli che contavano le storie più belle, e i ragazzi che mostravano di aver giudizio come i grandi nello spiegare gli indovinelli. - La storia buona, disse allora 'Ntoni, è quella dei forestieri che sono arrivati oggi, con dei fazzoletti di seta che non par vero; e i denari non li guardano cogli occhi, quando li tirano fuori dal taschino. Hanno visto mezzo mondo, dice, che Trezza ed Aci Castello messe insieme, sono nulla in paragone. Questo l'ho visto anch'io; e laggiù la gente passa il tempo a scialarsi tutto il giorno, invece di stare a salare le acciughe; e le donne, vestite di seta e cariche di anelli meglio della Madonna dell'Ognina, vanno in giro per le vie a rubarsi i bei marinari. Le ragazze sgranavano gli occhi, e padron 'Ntoni stava attento anche lui, come quando i ragazzi spiegavano gli indovinelli: - Io, disse Alessi, il quale vuotava adagio adagio i barilotti, e li passava alla Nunziata, - io quando sarò grande, se mi marito voglio sposar te.
- Ancora c'è tempo, rispose Nunziata seria seria.
- Devono essere delle città grandi come Catania; che uno il quale non ci sia avvezzo si perde per le strade; e gli manca il fiato a camminare sempre fra due file di case, senza vedere né mare né campagna.
- E' c'è stato anche il nonno di Cipolla, aggiunse padron 'Ntoni, ed è in quei paesi là che s'è fatto ricco. Ma non è più tornato a Trezza, e mandò solo i denari ai figliuoli.
- Poveretto! disse Maruzza.
- Vediamo se mi indovini quest'altro, disse la Nunziata: Due lucenti, due pungenti, quattro zoccoli e una scopa.
- Il bue! rispose tosto Lia.
- Questo lo sapevi! ché ci sei arrivata subito; esclamò il fratello.
- Vorrei andarci anch'io, come padron Cipolla, a farmi ricco! aggiunse 'Ntoni.
- Lascia stare, lascia stare! gli disse il nonno, contento pei barilotti che vedeva nel cortile. Adesso ci abbiamo le acciughe da salare. Ma la Longa guardò il figliuolo col cuore stretto, e non disse nulla, perché ogni volta che si parlava di partire le venivano davanti agli occhi quelli che non erano tornati più.
Fiore del verso russo
«L'affermazione della rivoluzione sovietica ha fra
l'altro significato, con la decadenza dell'arte, il crepuscolo della
poesia», e della letteratura, asservita da narratori mediocri alle
«esigenze d'agitazione e propaganda del partito, del regime, dello
Stato». Più avanti, Poggioli denuncia il vero e proprio «martirologio di
scrittori» nella Russia postrivoluzionaria: «Aleksandr Blok morto di
crepacuore, Gumiliev fucilato, Esenin e Majakovskij suicidi, Pasternak
perseguitato, Anna Achmatova messa al bando, Mandelstam morto al
confino». Tutte espressioni di un «antisovietismo» inaccettabile per una
casa editrice che si vuole «progressista».
martedì 26 giugno 2012
Cesare Pavese
<< Verso il 1930, quando il fascismo cominciava a essere la speranza del mondo,
accadde ad alcuni giovani italiani di scoprire nei suoi libri (di Pavese) l'America,
una America pensosa e barbarica, felice e rissosa,
dissoluta, feconda, greve di tutto il passato del mondo, e insieme giovane, innocente.
Si scherza?
Eravamo il paese della risorta romanità
dove perfino i geometri studiavano
il latino, il paese dei guerrieri e dei
santi, il paese del Genio per grazia di Dio,
e questi nuovi scalzacani, questi mercanti coloniali,
questi villani miliardari osavano darci una lezione di gusto facendosi leggere, discutere e
ammirare?
Il sapore di scandalo e di facile eresia che avvolgeva i nuovi libri e i loro argomenti,
il furore di rivolta e di sincerità che anche i più sventati sentivano
pulsare in quelle pagine tradotte,
riuscirono irresistibili a un
pubblico non ancora del tutto intontito
dal conformismo e dall'accademia.
Si puo’ dir francamente, che almeno nel campo della
Si puo’ dir francamente, che almeno nel campo della
moda e del gusto, la nuova mania giovò non poco a perpetuare e
alimentare l'opposizione politica, sia
pure generica e futile, del pubblico italiano.
Per molta gente l'incontro con Caldwell, Steinbeck, Saroyan,
e perfino col vecchio Lewis, aperse il primo spiraglio di liberta,
il primo sospetto che non tutto
nella
cultura del mondo finisse coi fasci. >>
domenica 24 giugno 2012
Tacito - Germania, 22
Gens non astuta nec callida aperit adhuc secreta pectoris licentia ioci; ergo
detecta et nuda omnium mens.
Gente senza astuzia né malizia, apre inoltre i segreti del cuore nella rilassata allegria del banchetto, sicché schietto e trasparente è il pensiero di tutti.
Gente senza astuzia né malizia, apre inoltre i segreti del cuore nella rilassata allegria del banchetto, sicché schietto e trasparente è il pensiero di tutti.
Cesare - De bello Gallico, VI, 23
Hospitem
violare fas non putant; qui quacumque de causa ad eos venerunt, ab iniuria
prohibent sanctosque habent, hisque omnium domus patent victusque communicatur.
Credono
sacrilego violare l'ospite; quelli che per qualunque motivo sono arrivati da
loro, li difendono da danno e li considerano sacri, per questi le case di tutti
sono aperte e viene condiviso il vitto.
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